INCONTINENZA FEMMINILE

INCONTINENZA FEMMINILE

INCONTINENZA

Trattamento chirurgico dell’incontinenza femminile

Oggi l’incontinenza da sforzo femminile può essere risolta con un trattamento ambulatoriale.
Il trattamento dell’incontinenza femminile nel corso degli ultimi 20 anni ha visto la diffusione di tecniche sempre meno invasive.
Ancora agli inizi del 2000 l’intervento di colposospensione sec. Burch era ancora considerato il “gold standard” nel trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo nella donna; questo intervento richiede però una incisione sotto-ombelico pubica con una degenza postoperatoria di diversi giorni. In alternativa può essere eseguito in laparoscopia in anestesia generale con una degenza post-operatoria di alcuni giorni.
Oggigiorno le tecniche mini invasive, sviluppate alla fine degli anni 90 per il trattamento dell’incontinenza da sforzo femminile, come gli sling medio-uretrali tension-free, rappresentano ormai la soluzione più diffusa ed efficace poiché oltre a garantire un elevato tasso di successo consentono la risoluzione del problema mediante piccole incisioni per il posizionamento di una benderella sotto uretrale riducendo enormemente i tempi di degenza.
Il trattamento dell’incontinenza da sforzo femminile con sling medio-uretrali per via retropubica o trans-otturatoria (TOT) è attualmente la procedura di elezione ed è in grado di garantire percentuali di cura dell’90%. 
Un recente studio di A. Berger, pubblicato nel 2019, su 17000 donne ha confermato l’efficacia e la sicurezza nel tempo di questi sling, dimostrando un basso rischio di reintervento nel lungo termine pari complessivamente al 6% a 9 anni: nell’ 1,1% dovuto a revisione o rimozione dello sling, nel 5% a incontinenza ricorrente.    
Da diversi anni questa procedura viene da me eseguita in anestesia locale secondo la tecnica presentata al congresso nazionale della Società Italiana di Urodinamica nel 2011.     
 In questo studio, prospettico e randomizzato, avevo confrontato i risultati ottenuti nel gruppo di pazienti sottoposte a sling medio-uretrale in anestesia locale con il gruppo sottoposto allo stesso intervento ma in anestesia spinale. Il confronto tra i due gruppi non aveva evidenziato differenze per quanto riguarda i tempi operatori, il controllo del dolore intraoperatoriamente, e le percentuali di successo. Questo studio aveva dimostrato che il gruppo sottoposto a sling in anestesia locale raggiungeva i parametri che consentono la dimissione già poche ore dopo l’intervento.   
Inoltre nel gruppo delle pazienti trattate in anestesia locale non si erano registrati episodi di ritenzione urinaria, e la ripresa della minzione spontanea era avvenuta precocemente.
Alla domanda "Rifarebbe il trattamento in anestesia locale?" tutte le pazienti hanno risposto positivamente.

Perché fare un intervento per l’incontinenza in anestesia locale ?

In generale l’uso dell'anestesia locale, quando possibile, corrisponde a un risultato migliore per diversi aspetti.
Immediatamente dopo l'intervento, dolore e nausea sono quasi assenti, come pure l’uso di analgesici oppiodi è raro mentre viene richiesto in circa il 20 % delle pazienti trattate in anestesia generale o spinale.
L’anestesia locale non determina problemi minzionali a differenza della spinale e dell’anestesia generale.
L’anestesia locale consente una precoce mobilizzazione della paziente e una precoce dimissione riducendo l’impatto negativo dell’intervento chirurgico.
L’anestesia locale è particolarmente vantaggiosa nelle pazienti con patologie cardiovascolari, respiratorie e alto rischio anestesiologico, evitando tutti i rischi insiti in una anestesia generale o spinale.
Con l’anestesia locale il trattamento dell’incontinenza può diventare ambulatoriale; non c’è più necessità di pernottare in ospedale.

Quali sono gli svantaggi dell’anestesia locale?

Un intervento su un paziente sveglio in anestesia locale deve essere eseguito con una maggior delicatezza e precisione; l’anestetico locale blocca le sensazioni dolorose, però il paziente può sentire toccare, o avvertire fastidio in qualche caso.
Ecco perché talvolta può essere utile una minima sedazione per ridurre l’ansia che si può avere quando ci si trova in una ambiente insolito come la sala operatoria.
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