MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

ANDROLOGIA

Le malattie sessualmente trasmesse (MST) nell’uomo

Le malattie sessualmente trasmesse (MST), passano da una persona all'altra attraverso il contatto sessuale; si possono contrarre con rapporti orali, vaginali o anali. 
Il rapporto sessuale è il principale modo in cui le malattie sessualmente trasmissibili vengono diffuse, ma in alcuni casi la trasmissione può avvenire anche tramite la condivisione di oggetti (asciugamani) o l'allattamento.

Quali sono i sintomi di una MST nell'uomo?
È possibile contrarre un MST senza avere sintomi specifici, in altri casi si hanno sintomi evidenti e specifici.
Nell'uomo i sintomi più comuni sono la presenza di secrezioni dall'uretra, la presenza di lesioni cutanee sui genitali, in zona anale o sulla bocca, il dolore o il fastidio durante i rapporti o la minzione, algie scrotali e perineali.
I sintomi possono variare, a seconda della MST. 

Quali sono gli organismi che possono trasmettersi con i rapporti sessuali?

Diversi sono i patogeni che possono trasmettersi con i rapporti sessuali, ricordo qui solo i più frequenti: Clamidia, Trichomonas vaginalis, Neisseria gonorrhoeae, Treponema pallidum (sifilide), Haemophilus ducreyi, Klebsiella granulomatis (granuloma inguinale), Herpes simplex, epatite B, HIV, papillomavirus umano (HPV), mollusco contagioso, scabbia.
Comprendere i rischi e conoscere i segni e i sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili comuni negli uomini è cruciale per qualsiasi persona sessualmente attiva perché possono portare anche a serie conseguenze (ad esempio, sulla fertilità)

LA CLAMYDIA
La Clamidia è una malattia sessualmente trasmissibile che viene trasmessa durante i rapporto vaginale, orale o anale da una persona infetta. Essa è una delle MST più comuni nei paesi occidentali.
Molte persone, seppure infettate dalla clamidia, non mostrano mai sintomi (sono quindi portatori sani), altri possono manifestare i sintomi dopo alcune settimane di incubazione (dai 7 ai 20 giorni circa). 
I sintomi più comuni che si presentano nell'uomo sono: dolore durante la minzione, presenza di secrezioni dall'uretra (di colore giallo-verde), algie scrotali; in caso di infezione a livello rettale si può avere dolore rettale, secrezioni dal retto con perdite ematiche. 

Come si cura la Clamidia?

La clamidia si tratta con antibiotici, quali l'azitromicina e la doxiciclina. Durante il periodo di trattamento, è importante evitare i rapporti sessuali, e se si è in coppia, è opportuno fare una terapia di coppia al fine di evitare il cosidetto effetto “ping-pong”, ovvero di riprendersi l’infezione dal partner che non ha fatto la cura. la terapia di coppia presuppone una reciproca e corretta informazione tra i partner.
L’aver contratto e curato la clamidia, non ci dà una copertura immunitaria; dobbiamo essere consapevoli si poterla nuovamente contrarre e trasmettere.  
Qualora la clamidia non venga riconosciuta e trattata adeguatamente, nell’uomo può determinare la comparsa di epididimite, prostatite, algie perineali, con comparsa di febbre, dolori durante i rapporti, e alterazioni della fertilità. 

HPV (PAPILLOMAVIRUS UMANO)

Il papillomavirus umano (HPV) è un virus che può essere trasmesso da una persona all'altra attraverso un contatto intimo o sessuale; il contagio è anche possibile tramite contatto della cute o delle mucose con biancheria o indumenti contaminati. L'HPV è l'infezione a trasmissione sessuale più comune. 
Il segno caratteristico dell'HPV è la comparsa di lesioni cutanee (condilomi) sui genitali, sulla bocca, in sede anale.
Esistono diversi ceppi di HPV, alcuni ceppi del virus determinano prevalentemente la comparsa di lesioni cutanee di tipo condilomatoso altri hanno maggiori probabilità di causare il cancro. 
La maggior parte dei casi di tumore correlato all'HPV negli Stati Uniti è causata dal ceppo 16 e 18. Questi due ceppi di HPV rappresentano il 70% di tutti i casi di cancro della cervice uterina. I sottotipi di papillomavirus 16 e 18 sono anche i più comuni nel carcinoma del pene; L'infezione da papilloma virus umano è un fattore di rischio per il cancro del pene importante essendo stato identificato nel 70-100% delle neoplasie intraepiteliali e nel 30-40% dei campioni di tessuto del carcinoma del pene invasivo.     
 I tipi di HPV che causano i condilomi sono diversi da quelli che causano il cancro. Quindi, avere i condilomi non significa che sviluppare il cancro. 
Il test del DNA dell'HPV è disponibile solo per la diagnosi dell'HPV nelle donne. Al momento non è disponibile alcun test approvato per diagnosticare l'HPV negli uomini.

Come si trattano i condilomi?

Il trattamento dei condilomi consiste nella loro rimozione e nel successiva applicazione di Iquimod (Aldara) per prevenire le recidive.

SIFILIDE

La sifilide è un’infezione causata dal Treponema Pallidum. Spesso passa inosservata nelle sue fasi iniziali. È un'infezione potenzialmente grave ed è necessario un trattamento precoce per prevenire danni permanenti e complicazioni a lungo termine. 
Il primo sintomo ad apparire è una piccola piaga tonda sui genitali, sull'ano o sulla bocca indolore ma molto contagiosa.
I sintomi della sifilide sono: eruzione cutanea, affaticabilià, febbre, mal di testa, dolori articolari, perdita di peso. 
Fortunatamente, se diagnosticata, la sifilide viene facilmente trattata con antibiotici. Prima viene diagnosticata e trattata la sifilide, minore è il danno che provoca. Il trattamento precoce con penicillina è importante, poiché la malattia può portare a conseguenze potenzialmente letali a lungo termine. 

GONORREA

La gonorrea è una MST determinata dalla Neisseria gonorrhoeae.
Molte persone con gonorrea non sviluppano sintomi, ma di solito il sintomo caratteristico è la comparsa di secrezioni uretrali biancastre o giallognole, con disuria e bruciore minzionale, dolore durante l'erezione, aumentata frequenza minzionale, talvolta mal di gola o tosse (se vi è un interessamento dell'orofaringe). Se non trattata può determinare una prostatite, dolori pelvici e soprattutto possono residuare stenosi uretrali multiple.
I sintomi compaiono dopo un periodo di incubazione di 1-2 settimane dal contagio. I maschi di solito notano sintomi 2–5 giorni dopo l'esposizione. 
La diagnosi viene confermata da esami colturali su tampone uretrale, su urina o su sperma.
La gonorrea di solito può essere trattata con antibiotici, quali, ad esempio, ceftriaxone, ciprofloxacina o azitromicina per via orale.

TRICOMONIASI

La tricomoniasi è determinata dal Trichomonas vaginalis. La trasmissione può avvenire attraverso il sesso penetrativo. Molte persone non presentano alcun sintomo; nei maschi si manifesta con comparsa di secrezioni uretrali e bruciore minzionale e dolore al momento dell'eiaculazione.
Numerosi test possono diagnosticare questa affezione; colture cellulari su secrezioni uretrali, esame al microscopio di campioni di liquido vaginale (per donne) o di secrezione uretrale (per uomini).
Il trattamento delle infezioni da trichomonas si basa sull’utilizzo del metronidazolo (Flagyl).

MICROPLASMA

Il Micoplasma genitalium è responsabile del 15% -20% dei casi di uretrite non gonococcica maschile. I sintomi nell’uomo sono quelli dell’uretrite con comparsa di secrezioni dall’uretra, bruciore minzionale, dolore all’eiaculazione. Nelle donne le infezioni da micoplasma genitale decorrono spesso in modo asintomatico.
La diagnosi si basa sugli esami colturali su tampone uretrale.
Il trattamento è basato sull’utilizzo di antibiotici mirati. le molecole più utilizzati sono la doxixciclina, l’azitromicina e la moxifloxacina.
Il trattamento con doxiciclina , solitamente efficace contro il micoplasma hominis, ha un tasso di guarigione di circa il 30% contro il Micoplasma Genitalium. L'azitromicina da 1 grammo a dose singola è significativamente più efficace rispetto alla doxiciclina in questi casi, ancor meglio un ciclo più lungo (una dose iniziale di 500 mg seguita da 250 mg al giorno per 4 giorni). La moxifloxacina (400 mg al giorno per 7 o 14 giorni) può essere utilizzata per trattare il Micoplasma Genitalium in caso di precedenti fallimenti terapeutici. 
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